Che cos’è Labirinti, che cos’è il labirinto?

Labirinti è l’uomo oppresso da un sistema invadente, evoluto, organizzatissimo, ma che egli non comprende perché è un sistema disumanizzato, che inevitabilmente esclude chi non rientra nel meccanismo, è incomprensibile burocrazia.

 

Labirinti è la ricerca (irrealizzata e irrealizzabile) del senso di cose e di accadimenti che appaiono del tutto privi di senso

 

Labirinti è la sconfitta dell’individuo sommerso da meccanismi terribili e perversi al di fuori del suo controllo, schiavo di un potere lontano, sordo e incomprensibile, che pur apparentemente e formalmente “democratico”, si perpetua e prolifera senza nessuna giustificazione logica, non risponde dei suoi atti che a se stesso, ma non per questo è meno oppressivo.

 

Labirinti è una società che si arrotola su se stessa e non permette al singolo di trovare la via d’uscita, il bandolo del groviglio che lo soffoca

 

recensioni

Dai racconti di Labirinti emerge, lancinante, la consapevolezza della solitudine degli esseri umani di fronte alle situazioni, a volte le più comuni, che la vita presenta loro. Antonio Cerbarano dà vita a personaggi rarefatti, inconsistenti nel loro essere, quasi burattini nelle mani degli organismi in cui si imbattono, le cui funzioni e strutture risultano il più delle volte incomprensibili a una ragione che in un tale scenario smette di assolvere la sua funzione e diventa, paradossalmente, il contrario di se stessa, un tramite attraverso cui l’individuo non fa altro che aumentare il proprio senso di disagio e di inadeguatezza nei confronti di ciò che lo circonda. Ecco allora una folla inconsapevole attendere anni che l’ufficio K dia a ciascuno un ruolo, ecco il caos e l’assurda burocrazia che regnano nella Terza Commissione Permanente Plenaria in cui G. da poco svolge il ruolo di Consigliere, lo sconfinato potere nelle mani di un apparentemente innocuo programma d’informatica in grado di manipolare menti e anime. Diretto e tagliente nelle sue descrizioni, Antonio Cerbarano con Labirinti realizza un’attenta e acuta opera di satira sociale, raffigurando nei suoi personaggi e nelle circostanze narrate - estremizzati, certo, ma proprio per questo ancor più significativi - la difficoltà del vivere quotidiano, la lotta, spesso impari, contro l’irrazionale e il contraddittorio

dalla prefazione del libro

Labirinti in cui perdersi.

Accodati in una fila che non porta in nessun "luogo" o uscendo da una stazione in cui si arriva per un accidente del "destino" e mettersi in "cammino", disperatamente, tenacemente, forse, ingenuamente.

Questo si fa nei labirinti del "non sense" o nelle autostrade telematiche che tutto connettono in "rete", incapaci di veicolare "sentimenti" o suscitare empatia.

Pure, chiamati in giudizio per "nessun reato" si rimane in attesa di una pena cui siamo condannati dal Giudice che vede nei nostri cuori...

Rimaniamo, ostinatamente, in attesa di una nuova alba colorata in cui aspettarci sorprese, cambiamenti...

Renzo Ullucci (da www.ullucci.net)

Sette sapienti racconti sulla contemporaneità

E’ una sensazione piacevole e quasi una viva emozione prendere in mano e leggere un libro di racconti leggero per peso e denso per messaggio. Il piacere e l’emozione si fanno più intensi nel sapere che, a cimentarsi sulla scena della narrazione, è un docente di scienze che, abituato per preparazione culturale e funzione professionale all’osservazione scientifica dell’universo, è dotato anche di un’acuta sensibilità della mente e del cuore per poter penetrare negli intrecci complessi degli individui e delle realtà sociali. Munito di questo propizio strumento di scandaglio appare il prof. Antonio Cerbarano, il quale, natio di Casale di Carinola, accompagna il suo insegnamento delle scienze naturali nel Liceo Socio-psico-pedagogico di Sessa Aurunca con l’adozione, per diletto e passione, della penna narrativa, che usa con perizia di penetrazione e di linguaggio. E nella lettura delle situazioni umane e sociali manifesta una sua personalità di osservatore e scrittore. In lui si evidenzia uno sguardo teso a capire certi meccanismi che, segreti e palesi insieme, si svolgono ed agiscono nei comportamenti degli uomini. La raccolta dei racconti di cui è autore Antonio Cerbarano si intitola «Labirinti», pubblicata dalle edizioni «Il Filo» di Roma e facente parte di una collana con «nuove voci» narrative. I racconti sono sette ad essere raggruppati e sintetizzati con il titolo sopra menzionato, a significazione dell’intrico reale (che da vicino incalza e spesso determina pure), in cui urgono difficoltà e disagi, nel capire e nell’agire, su una linea di serena razionalità. A far emergere questa tematica, certamente coinvolgente l’attenzione del lettore, concorrono i sette racconti che si susseguono diversificati per lunghezza ma convergenti per forza centripeta tematica, la quale prende e fa riflettere. Di qui la positività della loro lettura, che trasmette spunti e stimoli alla meditazione sulla contemporaneità umana e civile, con specifiche prerogative di indubbia complessità. Il labirinto può senz’altro essere un simbolo dell’odierna situazione dell’uomo, il quale, mentre ne deve acquisire coscienza, nel contempo deve procurarsi anche la capacità dell’orientamento per non finire prigioniero del garbuglio senza uscita. Al cospetto del moderno sistema di vita, con i suoi grovigli, enigmi, condizionamenti, Antonio Cerbarano, oltre che in posizione in qualche modo di sottolineatura satirica, si pone pure in un atteggiamento di riflessione penetrante, il cui beneficio trasmette positivamente anche al lettore. Costui si dispone ad una lettura gradita, favorita da una linea narrativa il cui linguaggio garantisce la spontaneità e la proprietà del dire, due requisiti fondamentali per la chiarezza ed il facile accoglimento del messaggio.

Carmine Brasile (L’Avvenire)